E' saltato il banco Pillon e con esso anche il sogno di fare business per mediatori e coordinatori si infrange, d'altronde andare a complicare ulteriormente quanto già complicato è da folli. Gli esperimenti vanno fatti con i giochi in scatola della
Clementoni
e non con i figli degli altri, caro avvocato.
In questi giorni tra le associazioni misogine di padri separati si respira aria pesante, una sconfitta così palese non si digerisce facilmente e pensare che per risparmiare qualche euro sull'assegno di mantenimento per i figli erano disposti ad allungare i tempi e pagare mediatori, coordinatori genitoriali, avvocati, psicologi, psichiatri, CTU e CTP ed eventuali altri avvoltoi pur di poter dire un giorno "l'ho fottuta quella cagna" oppure "ora sarà costretta a battere per trovare i soldi per il parrucchiere".
Giochino perverso e ben studiato quello del mago cravattino, innalzare il conflitto genitoriale facendo venire fame e sete di vendetta ai padri separati per poi lasciarli a digiuno ancora più assetati e impoveriti, con o senza la legge Pillon. Avrebbero sicuramente banchettato coloro che da questo sporco e maledetto business
continuano a trarne vantaggio economico ormai da anni. La lista degli sciacalli è quella scritta qualche riga sopra.
Parlateci di Bibbiano. Bene, parliamo di Bibbiano e per questo ho già scritto alcune mie considerazioni sul caso nel post
parlateci di Bibbiano. Parlateci di voi. Intanto fallito il piano sulla riforma dell'affido condiviso e cravattino e i suoi fedeli si buttano come degli squali affamati su quella che potrebbe essere un'ancora di salvataggio, solo se opportunamente strumentalizzata e da loro manipolata, il caso Bibbiano. Peccato che proprio nel loro
ddl 735 agli artt. 17 e 18
hanno cercato di istituzionalizzare la prassi Bibbiano, quella degli affidi alle case famiglia o direttamente a famiglie affidatarie a botte di centinaia di euro al giorno per ogni bambino strappato dalle loro famiglie. Quante bugie si raccontano pur di illudere poveri padri e povere madri separati.
La trafila sarebbe stata la stessa, altro che riforma, genitori conflittuali, relazione dei servizi sociali
e decisione del giudice
- art. 18 ddl 735 - È proprio così, fallita la mediazione, per punire mamma o papà avrebbero collocato i figli in una struttura protetta o neutra che, udite udite, non è esattamente una casa famiglia bensì un istituto spacciato per un college all'interno del quale i bambini verrebbero riprogrammati in pochi giorni, magari da una controversa PAS
non diagnosticabile perchè non riconosciuta come malattia. Cosa non si fa per qualche euro!
Tutto il nuovo giochino sarebbe il risultato di una variante all'attuale e consolidato business sulle famiglie, d'altronde i promoter
di tale riforma sono sempre quei quattro avvocati, professoroni psichiatri e psicologi, pediatri, mediatori, associazioni di padri che puntano al mantenimento diretto, insomma categorie che una fetta della torta in un modo o l'altro l'avrebbero pretesa facendo pagare il conto alle mamme e soprattutto ai bambini.
Adesso mi chiedo, che razza di riforma può essere una proposta che va contro le famiglie, conto i bambini? Tutto questo casino per ridare in tasca qualche euro ai padri giocando sula salute e l'equilibrio dei bambini? Come fa un uomo a definirsi padre e sostenere una follia del genere quando l'azione naturale di un genitore e di un papà in particolare è la difesa dei propri figli?
Ah si, i figli, i bambini, vero, ci sono anche loro ma non erano i veri destinatari della riforma, di loro non interessa nulla a nessuno. Intanto, in attesa che il Senatore neocatecumenale possa aggiungersi quanto prima al fortunato club dei padri separati gli auguriamo una felice permanenza sulla cadrega silenziosa dell'opposizione.
Via le mani dai nostri figli!