Lettera di Barbara Alberti a Padri in Movimento
Redazione • 10 giugno 2025
Con la sua penna lucida e tagliente, Barbara Alberti ha deciso di sostenere la campagna di sensibilizzazione "Padri Invisibili", promossa dall'associazione Padri in Movimento.

Grazie per queste parole che accendono una luce, seppur tenue, in un panorama spesso buio. La lettera di Barbara Alberti è un segnale raro e prezioso: non solo per il coraggio di nominare l’invisibilità dei padri separati, ma per averlo fatto senza negare o sminuire le conquiste delle donne. In un tempo in cui il dialogo appare polarizzato, il suo gesto apre uno spiraglio — piccolo ma vitale — verso un riconoscimento reciproco. Che sia questo l’inizio di un cambiamento culturale, capace di restituire alla paternità la dignità che merita. Un grazie sincero, con un cenno di speranza.


Qualche giorno fa, a Roma, una bambina di sei anni è stata vittima di un prelievo coatto ingiustificato, motivato dalla controversa e scientificamente rigettata teoria dell'alienazione genitoriale. Nonostante la riforma Cartabia preveda il ricorso a tali misure solo in caso di grave pericolo, il sistema ha ignorato i diritti della minore, strappandola dal calore della sua casa. Una comunità di vicini ha tentato invano di proteggere la piccola, opponendosi a un'operazione condotta con spietata freddezza burocratica. Questo episodio evidenzia un sistema che non tutela i bambini, ma li distrugge, mentre le istituzioni e il governo restano inerti, complici di un'ingiustizia che lascia ferite indelebili.

Essere un padre separato significa vivere a metà, affrontando non solo il dolore di essere lontani dai propri figli, ma anche enormi difficoltà economiche. Con oltre 800.000 padri separati che vivono sotto la soglia di povertà in Italia, la situazione è resa ancora più difficile dalla mancanza di supporto adeguato, come la recente cancellazione del Reddito di Cittadinanza. Nonostante il sistema ignori spesso il ruolo fondamentale dei padri, questi continuano a lottare, cercando di essere presenti nella vita dei loro figli, trasformando l’assenza in un amore che resiste, anche nell’indifferenza sociale ed economica.