"Carissimi genitori, separati e non,
ci sono giorni in cui il cielo sembra farsi più scuro e la vita si abbatte su di noi con un peso insopportabile. Giorni in cui ogni passo sembra più difficile del precedente, dove il lavoro ci opprime, i conflitti con il partner si fanno insostenibili, e la stanchezza ci rende irascibili, intrappolati in una spirale di frustrazione. In queste giornate grigie, è facile perdere la pazienza, facile lasciarsi sopraffare dall’impulso di scagliarsi contro chi ci è vicino, e spesso, purtroppo, contro chi ci ama incondizionatamente: i nostri figli.
Eppure, è proprio in questi momenti che dobbiamo fermarci e ricordare che i nostri bambini non sono i colpevoli delle nostre difficoltà. Non sono responsabili dei nostri litigi, delle tensioni con gli ex, né tantomeno del peso delle nostre sfide quotidiane. Non sono la causa del nostro malumore o della nostra impazienza. E, soprattutto, non sono il bersaglio su cui sfogare le ferite mai rimarginate del nostro passato.
I nostri figli non sono venuti al mondo per aggravare le nostre fatiche, ma per illuminarle. Sono qui per insegnarci ad amare in modo autentico, per mostrarci che c’è una bellezza nei piccoli momenti che troppo spesso ignoriamo, accecati dalle preoccupazioni. Ogni loro sorriso, ogni piccolo gesto d’affetto è un invito a lasciare andare le ombre che ci opprimono e a riscoprire la luce che ci circonda.
Essere genitori non è un compito semplice, ma è un dono che porta con sé la capacità di guarire. I nostri bambini, con la loro innocenza e il loro amore puro, ci offrono ogni giorno l’opportunità di curare le ferite invisibili che ci portiamo dentro. Quando la vita sembra troppo difficile, un loro abbraccio, un disegno fatto con amore, un “Papà, l’ho fatto per te” possono essere il raggio di sole che ci ricorda ciò che conta davvero.
I nostri figli ci amano nonostante i nostri difetti, nonostante i momenti di debolezza. E noi, in cambio, dobbiamo imparare a essere forti per loro, a trovare dentro di noi la resilienza per affrontare le avversità. Non dobbiamo offrirgli una vita perfetta, ma una vita piena di affetto, comprensione e presenza autentica.
Non serve riempirli di regali o organizzare feste sfarzose. Quello di cui hanno veramente bisogno è la nostra presenza: essere lì per loro, ascoltarli con attenzione, guardarli negli occhi mentre parlano, giocare con loro e offrirgli tutto il nostro amore. È la nostra presenza il dono più prezioso che possiamo fare loro, un dono che non si può comprare, ma che ha un valore inestimabile.
La morale, allora, è semplice ma potente: i nostri figli sono la luce nelle giornate più buie. Sono qui per insegnarci a vivere con amore, a lottare con coraggio e a trovare sempre, anche nelle difficoltà, un motivo per sorridere. Essere genitori significa imparare da loro, crescere insieme e, soprattutto, essere presenti. Perché è proprio questa presenza che dà un nuovo significato alla nostra vita e ci aiuta a superare ogni tempesta."
di Jakub Stanislaw Golebiewski
Presidente associazione Padri in Movimento