Essere genitore è un impegno totale, ma per molti papà separati in Italia, l’esperienza della genitorialità diventa una battaglia tra il mantenere il legame con i propri figli e affrontare un sistema economico e sociale che spesso li lascia in difficoltà. Le ultime rilevazioni ISTAT dipingono un quadro allarmante: circa il 20% dei padri separati vive sotto la soglia di povertà, e molti di loro si ritrovano in una situazione di precarietà economica e abitativa.
Questa condizione di povertà, che colpisce un papà separato su cinque, nasce spesso dall’impossibilità di conciliare il pagamento degli alimenti con altre spese vitali. Secondo l’ISTAT, i padri separati che rientrano tra i cosiddetti "nuovi poveri" affrontano una difficile realtà in cui l’affitto, le bollette e il sostentamento quotidiano diventano sfide insormontabili. In alcuni casi, questo porta alla perdita della casa, con il conseguente isolamento e il rischio di perdere il contatto con i figli, compromettendo ulteriormente il legame familiare.
La situazione occupazionale non fa che aggravare il problema: molti di questi papà, spesso già stressati emotivamente, si ritrovano a combattere anche contro la disoccupazione. Sempre secondo l’ISTAT, il tasso di disoccupazione per i padri separati è superiore alla media nazionale, con il rischio di un impatto negativo sulla loro capacità di adempiere ai doveri economici verso i figli e, al tempo stesso, di mantenere la propria dignità personale.
Sotto la superficie, questi uomini affrontano un dolore silenzioso, fatto di solitudine e senso di colpa, spesso amplificato dalla difficoltà nel trovare sostegno adeguato. Purtroppo, il nostro sistema di welfare non sembra ancora in grado di offrire risposte efficaci, lasciando molti papà separati in una posizione di estrema vulnerabilità.
Serve una riflessione collettiva: la società deve prendere atto che i padri separati sono parte integrante del nucleo familiare e necessitano di supporto economico e psicologico, soprattutto quando la separazione porta alla marginalità. Solo così sarà possibile creare un futuro in cui tutti i genitori possano mantenere il proprio ruolo attivo nella vita dei figli, senza che le difficoltà economiche diventino un ostacolo insormontabile.