Stalker Sarai Tu: ventiseimila seghe mentali sotto un mare di panzane

Nadia Somma - Jakub Stanislaw Golebiewski • 6 maggio 2020

Fra le tante fake news che girano in rete, quella dei 26mila uomini vittime di violenza da parte di donne ai tempi del lockdown è (forse) la più originale e divertente. Facciamo chiarezza sui numeri e su chi dispensa queste notizie.

A novembre del 2019, Lorenzo Gasparrini, filosofo femminista e scrittore, pubblicava un post Lettera a chi non vuol capire niente  sul blog Quest’uomo, no nel quale commentava le risibili rivendicazioni degli MRA - Men’s rights movement e gruppi di sessisti affini, che contrappongono le discriminazioni maschili a quelle femminili, asserendo però che le prime sarebbero più gravi e numerose delle seconde. Peccato che gli svantaggi maschili siano prodotti sempre da quel sistema patriarcale che non vogliono combattere perché, dicono, non esiste. 

Chiamali fessi. Il patriarcato, soprattutto quello radicato in questo paese e che il femminismo combatte da secoli, garantisce a tutti gli uomini la distribuzione di utili, con interessi che aumentano man mano che si sale nella piramide della ricchezza e del potere. Ma anche nelle classi sociali più svantaggiate, il processo di femminilizzazione degli uomini non esclude una percentuale di distribuzione dei vantaggi dell’essere maschi a discapito delle donne. 

MRA e sessisti affini però non si fermano qui. A dispetto dell’evidenza di studi e statistiche nazionali e internazionali riportati dalla stampa mondiale, insistono ad affermare che la violenza delle donne sia simmetrica se non addirittura superiore a quella maschile. A sostegno delle loro assurde tesi, inventano numeri di sana pianta e li sparano pubblicamente senza rendersi conto degli effetti catastrofici che generano sulla loro già scarsissima credibilità. E' un vizio che abbiamo visto per esempio con la fake sui 200 suicidi l’anno da parte di uomini “ridotti sul lastrico da avide mogli” o con gli elenchi di vittime di violenza in famiglia che includono uomini violenti, suicidatisi dopo aver sterminato la famiglia. Uomini che avevano anche abusato dei figli sono finiti nell’elenco delle vittime, in sfregio peraltro nei confronti di quegli uomini che si sono suicidati davvero per disperazione e senza aver mai commesso violenze. 

Questa volta a dare i numeri (ma non è la prima volta) è il blog Stalker Sarai Tu che in un articolo firmato da Fabio Nestola ha fatto riferimento ad una imprecisata ricerca, realizzata da un imprecisato gruppo di amici, tra i quali spiccano la Sora Lella, mi zzio Gutierrez, mi cuggino er teschio e il poro ventosa, che, in un imprecisato arco temporale, avrebbero creato una rete e scegliendo l’anonimato, manco fossero nella carboneria, avrebbero raccolto in due anni, le richieste di aiuto di 26 mila uomini. La prima contraddizione si coglie già dal titolo che sparava un numero a caso, ovvero 26mila vittime maschili durante il lockdown, cioè circa 433 richieste di aiuto al giorno in meno di due mesi, quasi venti telefonate l’ora! Un bollettino di guerra noto solo al gruppetto di amici al bar. 
La notizia era talmente inverosimile che ha suscitato dubbi e critiche negli stessi frequentatori della pagina Facebook omonima del blog sollevando leciti dubbi ma che sono stati mandati democraticamente a quel paese dall’amministratore. Per la gioia di curiosi e impavidi creduloni, a fondo articolo trovate alcuni interessanti scambi di battute tra un attento lettore e l'amministratore della pagina, commenti che quest'ultimo ha molto presumibilmente cancellato per non generare la cd "ondata di sfiducia" tra i già pochi followers. Bel pasticcio insomma, la corsa ai ripari è faticosa e il prezzo da pagare per le "supercazzole" andocojo cojo si sta rivelando altissimo.

Torniamo sul punto. Una veloce analisi del dato, già dubbio per la fumosità della fonte, ha svelato di per sè la risibilità della notizia. Ventiseimila richieste di aiuto da parte di uomini in due anni, significa 13 mila l’anno, ovvero una media di ben 47 telefonate al giorno (ipotizzando che questi ignoti ricercatori e scienziati siano stati al telefono dal lunedì al venerdì, escluso il fine settimana). Ora, come potrebbe una ricerca sconosciuta, eseguita da un gruppo sconosciuto, di una rete sconosciuta che utilizza un numero di telefono sconosciuto e mai pubblicizzato, suscitare una valanga di denunce maschili da rendere bollente una linea telefonica? 

Facciamo un esempio: il 1522 numero antiviolenza per le donne, pubblicizzato da almeno dieci anni su canali televisivi pubblici, social, quotidiani online, carta stampata, radio ecc. raccoglie una media di 170 telefonate al giorno alle quali rispondono una quindicina di operatrici che si turnano h24. 
Fate il paragone con le 47 telefonate al giorno degli amici al bar e già che ci siete fatevi anche due risate seguite da un bicierin di grappa.

Solo l’immaginazione tanto megalomane quanto infantile e frustrata dei soliti noti, può aver coltivato l’illusione che questa panzana deflagrasse in cronaca mondiale. Macché. I nostri Don Chisciotte de la Panzana hanno suscitato scetticismo persino nei terrapiattisti che credono alle scie chimiche, agli alieni e che riescono anche a bersi, solitamente, che Fabio Nestola sia uno statistico e un ricercatore e che Davide Stasi sia un attivista per la parità di genere. Ma questa volta non se la sono bevuta affatto e i fatti parlano chiaro. 

Deve essere stata una doccia fredda. Vogliamo immaginarli davanti ad una bottiglia di amaro del capo, rammaricati perchè la loro bufala non ha conquistato le prime pagine dei quotidiani internazionali e la CNN ha avuto l’impudenza di snobbarli; abbacchiati perchè la gloria mediatica è ancora lontana e al momento gli arride solo la sfiga certa e l'intelligenza di chi legge quelle fanfaluche. Ne è seguita una mal parata da volpe che non arriva all’uva: hanno smentito lo scoop con una furbata degna di Fantozzi quando assieme al compagno di disavventure, il rag. Filini, dissimula la voce nella telefonata del megadirettore galattico, simpaticissimo video che trovate a fondo pagina.

Qualche giorno dopo, in un articolo firmato da un certo Gianni Russo, gli amici al bar hanno detto in soldoni che avevano scherzato, la notizia dei 26mila uomini che hanno chiesto aiuto era una bufala e  volevano dimostrare che gli uomini sono discriminati persino nelle fake news. Ah, Ah, Ah !
Invece ai centri antiviolenza che, secondo i collaudati pallonari, inventano i dati, si crede in virtù di un privilegio di genere. 

Non stupisca la malfidenza nei confronti dei Centri Antiviolenza da parte di chi scrive su questo blog misogino. In genere ognuno attribuisce ciò che è suo agli altri: il ladro è convinto che tutti rubino, il rapinatore che tutti rapinino, l’evasore fiscale che tutti evadano e chi spara palle a ripetizione, inventa fake news e fa congetture al limite del tasso alcolico consentito, è convinto che tutti facciano la stessa cosa. 

Il buon ritiro da Covid-19 però gli giova, stanno migliorando, questa volta dopo qualche giorno hanno ammesso di aver scritto panzane, buon segno.

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