AL NUOVO GOVERNO CHIEDIAMO MAI PIU' DDL PILLON.
Webmaster • 19 agosto 2019
Un pericolo scongiurato ma i rischi rimangono se non si cambia mentalità nell'ambito delle separazioni.
Non è stato difficile smascherare il DDL S 735.
Un bruttissimo testo che nascondeva sin dal giorno in cui è stato presentato ufficialmente, delle insidie per tutto il sistema del diritto di famiglia. I padri separati sostenitori della riforma oggi finalmente si sono rassegnati alla sconfitta o meglio al tradimento, d'altronde era inevitabile, quando si crea artificiosamente una dimensione parallela e non realizzabile tutto può accadere.
Le fake news
e la non chiarezza portano al fallimento, in particolare se argomenti come quelli della famiglia vengono ingeriti e strumentalizzati dalla politica qualunquista fatta di sole parole non sostenute dai fatti, dalla poca trasparenza nel gestire la problematica degli affidi e dai misteri su testi unificati scritti da chi non si sa e che nessuno ha mai visto e letto.
Vincere annientando l'altro genitore è e sarà sempre una strategia fallimentare. Il Senatore Pillon ha perso questa sfida di civiltà e buonsenso perchè non ci ha messo il cuore.
Al nuovo Governo chiederemo impegno e serietà sulle questioni welfare
e diritto di famiglia
perché i bambini hanno diritto ad avere una mamma e un papà in grado di poter esprimere al meglio le proprie capacità con tempi adeguati e sostenibili.
Webmaster

L’intellettuale e scrittrice firma una lettera intensa che, pur celebrando giustamente le battaglie delle donne, riconosce con lucidità il dolore silenzioso dei padri separati. Denuncia un pregiudizio culturale che troppo spesso li condanna all’invisibilità, trattandoli da colpevoli a priori. Un gesto coraggioso, quello di Barbara, che apre uno spiraglio nel dibattito pubblico e richiama l’urgenza di restituire voce, dignità e diritti alla genitorialità paterna.

Qualche giorno fa, a Roma, una bambina di sei anni è stata vittima di un prelievo coatto ingiustificato, motivato dalla controversa e scientificamente rigettata teoria dell'alienazione genitoriale. Nonostante la riforma Cartabia preveda il ricorso a tali misure solo in caso di grave pericolo, il sistema ha ignorato i diritti della minore, strappandola dal calore della sua casa. Una comunità di vicini ha tentato invano di proteggere la piccola, opponendosi a un'operazione condotta con spietata freddezza burocratica. Questo episodio evidenzia un sistema che non tutela i bambini, ma li distrugge, mentre le istituzioni e il governo restano inerti, complici di un'ingiustizia che lascia ferite indelebili.