La soluzione ai problemi di una città passa attraverso il superamento dell'inquietudine della strada e dei giovani che la vivono

Avv. Gianni Casale • mag 23, 2024

Ritenere che la soluzione dei problemi di una città come Modena passi solo da strade, aree verdi, inceneritori e luoghi di aggregazione è sbagliato e riduttivo

Ritenere che la soluzione dei problemi di una città come Modena passi solo da strade, aree verdi, inceneritori e luoghi di aggregazione è sbagliato e riduttivo.

Gli ormai innumerevoli episodi di violenza e disagio che coinvolgono quotidianamente i ragazzi sono lì a testimoniare un problema che è diventato più uno spot da esibire in confronti e tavole rotonde che un vero e proprio cancro che ha intaccato anche la nostra città.

Ho letto recentemente un articolo del dott. Crepet (di cui apprezzo decisamente la schiettezza e risolutezza) in cui non fa sconti ad una generazione di genitori del tutto inetti nel gestire figli annoiati e privi fondamentale di sogni ed obbiettivi.

Sono decisamente deluso da una campagna elettorale lontana dai veri problemi strutturali di una società che non ha inteso che i veri temi sociali non si esauriscono in percentuali di particolato nell’aria o qualche bretella di collegamento in più o in meno. Purtroppo non sento forbite analisi di quell’irrequietudine giovanile che rappresenta il vero cancro della società in un circuito vizioso nel quale i futuri cittadini di domani sono imprigionati da quella noia di vivere con tutto quel che ne consegue.

Non vedo interlocutori interessati a quell’attenzione verso i problemi della famiglia e, soprattutto, di una generazione di genitori in profonda crisi nell’insegnare ai figli di essere figli e di prepararsi ad essere i cittadini di domani.

Più volte mi sono sentito dire: “sono temi complessi… troppo complessi per catturare l’attenzione dell’elettorato… ne riparleremo dopo il voto…!!!”.

E no, ne parliamo adesso.

Voglio capire come verranno affrontati da colui, o colei, che stanno chiedendo il voto !

Nei genitori vedo troppa voglia di delegare responsabilità a tutti tranne che risolversele “in casa” ponendo verso i figli quella doverosa attenzione.

Minorenni che a 12/13 anni si reputano donnine fatte (ndr. termine affettuosamente usato) e che si spendono con movenze, ammiccamenti e vestiario che creerebbero qualche imbarazzo a “donne mature” della mia generazione, eppure non mi ritengo né vecchio e ne matusalemme, ma una chiara e palpabile incapacità di questi genitori di “stare dietro ai propri figli” é sotto gli occhi di tutti.

Allora siamo proprio sicuri che si debba partire da parchi, biblioteche e da qualche altra diavoleria e non da una famiglia disastrata dove i genitori si voltino dall’altra parte non accorgendosi di comportamenti che meriterebbero “due paroline” !?

Delegare è fin troppo facile. Il problema è in famiglia ? Si. Allora partiamo da lì. Chiudere gli occhi e tapparsi il naso non depone per nessun risultato possibile.

Quindi servono soluzioni inclusive verso le famiglie. Le Istituzioni sono lì per altro: i genitori facciamo la loro parte.

Come professionista che da trent’anni si occupa di queste problematiche penso di poter dire la mia con obiettività e quella competenza necessaria per non banalizzare ogni analisi ed allora dico a tutti i candidati sindaci di mettersi in gioco su temi strategici come quello del disagio ed inquietudine giovanile perché è lì che si gioca la partita per Modena e forse per l'Italia tutta.

Ridisegnare la qualità della vita nella nostra città significa partire dal nucleo atavico famigliare ma, scusatemi, finora io di famiglia ne ho sentito parlare molto poco ed è per questo motivo che ho ritenuto di dirigere tutto il mio impegno verso questo tema che ritengo strategico anche per compiere opera anticipatoria sul disastro che il mondo separativo sta portando sulla vita dei ragazzi.

E’ ora di fare qualcosa per prevenire il conflitto famigliare che rappresenta un vero e proprio cancro della nostra società civile e dal quale si dipanano molti degli aspetti di criticità della nostra società; troppo frettolosamente queste tematiche vengono relegate a questioni di serie B non comprendendo che la società è fatta dall’insieme dei milioni di famiglie che ogni giorno si alzano e vivono e creano la società.

Vorrei prevenire e non curare.

Vorrei lavorare sul “prima” e non sul “dopo” e vedo nella politica una distonia evidente con un impostazione di prevenzione che manca totalmente se non in discorsi vuoti ed espressi dal palco solo per invogliare un semplice voto ma per, poi, dimenticarsi non appena lo scrutinio si è compiuto.


Avv. Gianni Casale

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