Cara Rosalia, ti scrivo...

3 febbraio 2020

Rosalia Garofalo viene massacrata di botte per 3 giorni fino alla morte. L'ha uccisa il marito che aveva più volte denunciato. 

Cara Rosalia,
ti scrivo questa lettera con sofferenza, non posso nemmeno immaginare quello che hai passato, il dolore e l'amarezza di una ingiusta sofferenza che vivevi nel profondo, le ansie e i timori che provavi troppo spesso, le paure che inondavano la tua mente e il tuo corpo fino ad oggi, maledetto questo giorno.

Rosalia, prego con tutto il cuore affinchè tu possa riposare in pace, quella pace che questa vita non è riuscita a darti. Un maledetto demone ha strappato e distrutto tutto quello di cui una donna ha bisogno, rispetto e amore, quell'amore potente e forte che ha trasformato ogni tua lacrima in speranza, quella infame e inutile speranza che ha dato le chiavi ad un marito assassino di impossessarsi  della tua vita.

Perché lo hai perdonato la prima volta, perché hai ritirato le denunce, perché hai creduto in ciò che non ci sarebbe mai stato, perché hai avuto pietà per colui che non ne ha mai avuta per te, perchè sei rimasta accanto a chi ha deciso di infliggere la peggiore sofferenza umana alla propria donna, torturandola e massacrandola senza alcuna compassione al punto di ucciderla.

Vincenzo non ti ha risparmiata neanche dalle sue bugie. Correte, mia moglie sta poco bene ha detto al 118 anticipando una scena che nessuno di loro, giunti in tuo aiuto potrà mai dimenticare. Eri ricoperta di lividi, malmenata ferocemente per tre giorni senza sosta da chi avrebbe dovuto proteggerti "per il resto della tua vita". Su quella vita, la tua preziosa vita, Vincenzo ci ha sputato sopra.

Basta con queste relazioni malate. 
Basta con le violenze. 
Basta, rimane solo che fuggire e stare lontano da questi malati.
Sei stata per un periodo ospite in una comunità che ti ha dato riparo e lo dà alle tantissime donne vittime di violenze e maltrattamenti e lì dovevi rimanere al sicuro. Tuo marito era convinto che lo tradissi, dalla mattina alla sera e in questi casi solo standoci lontano ti saresti potuta difendere.

La violenza sulle donne è un problema solo maschile e di questo dobbiamo, dovete, rendervi conto voi, madri, mogli, compagne, amanti, sorelle, figlie, amiche. 

E gli uomini? Si, i maschi, quelli forti e interi, sani e belli, che pure ancora esistete, TUTTI insieme dovete essere testimoni di una nuova cultura che necessariamente deve entrare nelle nostre vite, nelle case, nelle famiglie. 
Dovete promuovere la cultura della non violenza, del dialogo, parlatene, condividete e manifestate per le donne perchè il patriarcato è ancora radicato nella nostra fragile cultura.

Sforzatevi a trovare nuove risorse per questa difficile battaglia, le nostre figlie, nipoti potrebbero essere le prossime vittime e con questa consapevolezza per piacere, voi tutte e tutti, donne e uomini, fatevi sentire !
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