Nel mio difficile percorso separativo ho dovute fare diverse scelte, alcune giuste, altre sbagliate ma sempre guardando al bene dei figli. Una di queste è stata nel prendere le distanze dal branco
degli orchi misogini, una ben strutturata loggia composta da padri separati e nuove compagne che si nascondono comodamente dietro l’inflazionato principio del diritto alla “bigenitorialità”.
Il loro obiettivo è chiaro, essere padri sempre e comunque al costo di distruggere quella condizione di vita che fino a quel momento ha garantito una responsabile crescita dei propri figli minori.
Ma qual è il supremo interesse del minore secondo la lobby dei padri separati?
Fermo restando che vi sono casi di ingiustizia in cui i Tribunali decretano senza alcun presupposto frequentazioni paterne estremamente ridotte, secondo il loro pensiero il bene del minore si configura nei tempi paritetici e nel conseguente mantenimento diretto aldilà di qualsiasi precedente di violenza o abuso commessi in famiglia dinanzi i figli. Per questi motivi, il rifiuto del minore nel dover instaurare con la forza un rapporto indisiderato, si trasforma in automatico in una condanna verso l’altro genitore, nella maggioranza dei casi il collocatario con l’accusa di PAS, Alienazione Parentale, rapporto simbiotico, conflitto di lealtà etc.
Ecco che il principio alla bigenitorialità viene manipolato, raggirato ed espropriato dal suo reale e nobile significato, fatto convergere in una convinzione sempre più diffusa che porta all’uso della forza nel costruire un rapporto necessariamente paritetico con i propri figli. Credo che serva quanto prima un cambio di rotta, innanzitutto bisogna arrendersi alla guerra ancor prima di iniziarla, un uomo o una donna, arrabbiati, rancorosi con a disposizione un’arma come può essere considerata la PAS assieme la complicità di avvocati, CTU
e CTP
sarebbero in grado di distruggere inconsapevolmente se stessi e i loro figli. Mi sono avvicinato alla questione dei genitori separati con il cuore, con la piena convinzione che lavorando su tre punti
fondamentali, culturale
sui genitori, normativo
sul sistema degli affidi e sociale
con un welfare concreto, si possono ridurre i danni irreparabili sui bambini causate da irresponsabili condotte genitoriali. Non potrei mai comprendere la scelta di un padre di far del male al proprio figlio per colpire la madre, eppure io un papà che mi fosse stato accanto, amandomi e proteggendomi me lo sono sempre sognato, immaginato nel profondo del cuore. Purtroppo nella vita ho avuto la sfortuna di non aver mai conosciuto mio padre, se n’è andato di casa subito dopo la mia nascita e mamma si è dovuta far carico di tutto sino a quando sono diventato abbastanza grande da poter raggiungere la totale indipendenza economica da lei. Eppure non mi sono mai sentito un peso, la famiglia eravamo noi, solo noi due.
La mia non è una storia da libro cuore, è una storia di vita, una delle tante fatta di difficoltà, gioie, dolori, pianti, soddisfazioni e umiliazioni, molte ricevute anche a causa delle mie origini, che purtroppo potevo condividere con l’unica persona che non mi avrebbe mai abbandonato o tradito, mia mamma. Crescere un figlio è una missione
e anche per questo oggi mi sento fortunato, sono padre di tre splendidi bambini e gestire la paternità da papà separato anche se fatto con amore e passione è faticoso, così come lo è per la mamma separata, così come lo è stato per mia mamma. Perciò con occhi pieno di affetto e rispetto riesco a guardare la madre dei miei figli, immaginando quanto sarebbe stato bello anche per mia mamma ricevere le stesse attenzioni da parte di mio padre, eppure in 47 anni di vita non l’ho mai sentita imprecare contro quell’uomo che l’ha abbandonata con un neonato tra le braccia.
Pretendo da me stesso di educare i miei figli allo stesso modo in cui mia mamma ha educato me mettendo davanti a chiunque il rispetto. Questo è solo uno dei motivi per cui mi sono allontanato dalle folli idee di quei padri separati che ancora oggi, a distanza di anni cercano ristoro nella vendetta contro le madri dei propri figli.
Mai potrò giustificare un uomo che vuol fare male ad una donna e mai lo potrò perdonare se è il padre dei loro figli.