COVID-19, GENITORI SEPARATI E FAKE NEWS. E' ORA DI RIPARTIRE.

Jakub Stanislaw Golebiewski • 20 marzo 2020

Il coronavirus ci impone nuove priorità. E' ora di mettere da parte vecchi rancori e limitare i danni che per anni hanno caratterizzato i conflitti familiari.

Mi sento soddisfatto, nonostante come tutti stia vivendo delle difficoltà.
Nella giornata della Festa del Papà di ieri, tanti di loro ma anche tantissime mamme hanno potuto vedere i propri figli sia nel rispetto dei provvedimenti separativi che del DPCM del 11 marzo. Non è assolutamente vero che le mamme hanno trattenuto con forza i figli in casa con la scusa del COVID-19 così come non è vero che i padri sono stati insensibili alla salute dei bambini pretendendo insistentemente di poterli vedere. Notizie false, partite dai soliti avvoltoi, tra cui associazioni di genitori separati guidate da azzeccagarbugli e strizzacervelli casarecci, dai sempre presenti CTU e CTP che cercano di diffondere vergognosamente paure e fake news su diritti e doveri dei cittadini di questo Paese.

A partire dal classico mercoledì giudiziario dedicato ai papà, si sono visti finalmente incontri di persona, visite presso il genitore collocatario e tante telefonate e videochiamate su WhatsApp e Skype. Queste ultime vengono fatte anche nel rispetto degli anziani, presenti nelle abitazioni e tutelati contro l'esposizione a portatori sani e asintomatici del coronavirus.
Siamo umani e in questo difficile momento ci si organizza “alla meglio” perché Tribunali e assistenti sociali sono al minimo e con un poco di buonsenso le cose le possiamo fare meglio per il bene dei bambini e nel rispetto dei genitori e degli anziani.

Gli sciacalli e sciacalle, e parlo espressamente di avvocati/e, CTU e CTP che in questo periodo stanno a casa, piuttosto di fare terrorismo psicologico condito da fake news a costo zero, potrebbero iniziare a dedicarsi ad altro, attività maggiormente premianti per loro e per il prossimo come ad esempio fornire servizio psicologico di supporto gratuito via telefono o skype. Ci sono molte persone in difficoltà nel sostenere la quarantena chiusi in casa e potrebbero avere bisogno di un aiuto, un semplice supporto psicologico. Dall'altra parte oltre 110.000 psicologi sono a casa e molti di loro si girano i pollici, potrebbero finalmente risvegliare lo spirito solidale che risiede dormiente nei loro cuori.

E’ un mio sentore, strettamente personale, ma al termine di questa emergenza cambieranno moltissime cose in tema di tutela alla famiglia, per cui, cari sciacalli/e iniziate a pensare al vostro futuro perché le famiglie sono ben diverse da come troppo spesso le avete dipinte. Si voi, ce l'ho con quelli che si svendono per una CTU strumentale dichiarando il falso al Giudice, o voi avvocatucci che con le case famiglia o gli affidi famigliari ci andate a nozze. Essì, perché in Italia, oltre ad esserci santi, poeti e navigatori ci sono pure tanti azzegarbugli disonesti, i rovina-famiglie, quelli che che in qualità di Presidente o legale di associazioni fanno pubblicità, sviluppano vere e proprie campagne per la promozione di queste strutture e istituti, invitando le istituzioni e giudici onorari e togati dei vari Tribunali d'Italia. Infatti, anche per la frottola della PAS è stata usata la stessa strategia, una forte campagna di promozione con subdole modalità da furbetti del quartierino.
Questa festicciola deve finire al più presto, ci manca poco ragazzi, abbiate pazienza e continuate a resistere.

Intanto, dal comparto famiglia le preoccupazioni aumentano soprattutto dal punto di vista economico, tantissimi genitori in queste 2 settimane sono stati disimpegnati dall’attività lavorativa e si ritrovano con un’aspettativa che verrà delusa. I 600 euro una tantum del decreto CURA ITALIA, una volta incassati (forse) non riusciranno sicuramente a sfamare neanche due bambini per un mese. La situazione dal mio punto di vista è molto preoccupante e confido che in un prossimo decreto vengano destinati e decisi non solo bonus e sgravi fiscali, posticipi di versamenti di imposta o mutui, ma denaro. Le famiglie iniziano ad avere fame ed è opportuno che venga immessa liquidità sufficiente da poter sostenere uno sforzo che grava esclusivamente sulle spalle delle famiglie e di quei nonni e nonne che ci stanno lasciando per mano del maledetto virus.

Dobbiamo tenere duro e abbassare il livello di conflittualità familiare preservando le energie per altro, sforzandoci di trovare una strada comune per uscire fuori da questo preoccupante tunnel emotivo. Spesso i cambiamenti più profondi risultano solo da contingenze drammatiche che costringono le persone a riesaminare radicalmente il loro modello di vita, e in questo caso potremmo beneficiare della grave situazione per elaborare soluzioni rivoluzionarie a beneficio di tutti.
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I papà separati in Italia affrontano gravi difficoltà economiche e sociali: circa il 20% vive sotto la soglia di povertà, spesso tra disoccupazione e precarietà abitativa, il che mette a rischio il legame con i figli. La mancanza di adeguato supporto rende urgente una riflessione per garantire loro una vita dignitosa e un ruolo attivo nella famiglia.
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