Amore incondizionato: il dono che i figli portano e la gioia di essere padre

Jakub Stanislaw Golebiewski • 17 giugno 2024

Dopo aver letto un articolo in cui un uomo esprimeva odio verso la figlia, ho riflettuto sul vero significato della paternità, che dovrebbe essere intrisa di amore genuino, un sentimento che non può ingannare nessuno.

Dopo aver letto un articolo sul FQ Magazine che esprimeva con parole forti l'angoscia di un uomo verso sua figlia – "Sono papà di una bambina di due anni e odio mia figlia: non la volevo, ma mia moglie insisteva. Mi ha distrutto la vita" – mi sono interrogato sul significato della paternità che può portare a tali sentimenti.

Forse quel tanto uomo e poco papà non ha mai veramente abbracciato il viaggio profondo e magico della paternità con il cuore, perché la paternità quella vera, è intrisa di amore genuino, un amore che non potrebbe mai ingannare i figli e chi li ha concepiti. 

Vorrei dire a quell’uomo che esterna parole gravi: “Odio mia figlia. Odio essere padre. Ho paura di tornare a casa e dovermi prendere cura di lei. Non sento alcun calore quando la stringo, solo una profonda paura” che essere padri oggi comporta un compito che supera di gran lunga il tradizionale ruolo "patriarcale", ormai criticato quanto inadeguato, inefficace e potenzialmente dannoso, considerando che oggi le diversità di ruoli sociali sono riconosciute come normali, nonostante la visione caleidoscopica e medievale vannacciana.

La paura della paternità nasce proprio da questo, dalla materializzazione di gesti e di azioni, che entrano come un macigno nell’equazione della vita di un genitore. Essere padre, caro uomo che scrive su Reddit, significa essere un modello di pazienza, di amore incondizionato e di comprensione, riconoscendo che l'amore e la cura sono le fondamenta di una paternità significativa. In un mondo in continua evoluzione, i padri devono adattarsi ai cambiamenti e imparare costantemente dalle situazioni che li circondano, bilanciando le responsabilità professionali con la presenza affettuosa accanto ai figli. La presenza e l’affetto non sono retroattivi così come non possono godere del diritto di recesso. Sono per sempre!

Il nostro, quello dei papà per intenderci, è un viaggio emozionante e a volte impegnativo, che richiede di ascoltare, supportare e guidare i figli mentre navigano attraverso le sfide della vita moderna, tra coetanei, nuovi pericoli, scuola e mode, bullismo e droghe, dove un "maranza" sa più di un "boomer", dove il bagliore dell'avere acceca quello dell'essere attraverso un luccichio effimero imposto da un consumismo omologato che non risparmia neanche il mercato della Generazione Z.

Una generazione vulnerabile, fragile che fatica a trovare riferimenti convincenti, vittima spesso di abusi e violenze che dalle mura di casa si spostano all’esterno, per mano degli stessi coetanei.

Proprio per questo, essere padri oggi vuol dire anche abbracciare le vulnerabilità e le diversità, mostrando che l'empatia e la forza emotiva sono qualità fondamentali e necessarie per crescere ragazzi equilibrati e felici, rimanendo ciò che si è e non ciò che si vorrebbe essere. In fondo, paternità significa accettare di crescere nel mondo delle loro regole, dei loro equilibri, delle loro paure, imparando da loro tanto quanto loro imparano da noi, costruendo un legame che, nonostante le difficoltà generazionali, diventa la nostra più grande gioia e realizzazione. 

Navigare giornalmente abbracciati ai figli, tra piccoli gesti, risate condivise e momenti di tenerezza, rendono la vita straordinariamente ricca e piena di significato. Il cuore di un papà che batte per i figli è il suono di un impegno profondo, di momenti condivisi e di una connessione che va oltre le parole, nutrendo il figlio di fiducia e incoraggiamento mentre affronta le sfide e celebra i successi. 


Vorrei un giorno abbracciare quell’uomo e ricordandogli che noi papà esisteremo per sempre perché esistono i nostri figli.


di Jakub Stanislaw Golebiewski


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